20 luglio 2007

che sia nuova vita, che sia sole e luna, che sia notte profonda e stelle come varicella nel cielo, che siano nuvole gonfie mosse dal vento, rincorse nei prati e abbracci senza perchè, che sia profumo di crema e acqua sulla pelle, che sia vento a seccar le labbra, che sia vita, vita che cresce dai piedi che muove le mani e fa luccicare gli occhi, che sia amore mio, che sia giulio la mia strada, la mia voglia di esserci, la mia voglia di vivere, di ridere, di amare ancora.

che sia nuova vita fatta di poche parole, nessuna virgola, nessun foglio ma solo banchi vuoti su cui scrivere "la prof di matematica è una merda", mense e minestroni da nascondere sotto i tavoli, palline da lanciare in piste fatte di sabbia, tunnel da cui scorgere le uscite, che sia mio fratello forte, che le sue mani corrano ancora su quelle corde tese, che sia lo stomaco pieno, che sia sale nella pasta, che sia volo di uccelli nel cielo a stormi. che sia vita, nuova vita.

che sia tutto.
che sia fischio all'orecchio
che sia taranta
che sia valzer
che sia pizzica
che sia suono
che sia cuore a battere

che sia amore a flotte.

capitano mio capitano.

19 luglio 2007

lontani ma credo vicini, lo sento che siamo vicini. il sapore in bocca rimane, il sapore di chi si ha avuto vicino per tanto rimane, rimangono gli abbracci, rimangono tante cose, i silenzi e le mancanze si fanno sempre più pesanti quando ci si guarda allo specchio e ci si rende conto di aver un buco dentro. io sono rimasto con quel buco ma mi basta chiudere gli occhi per rivederla, a volte anche ad occhi aperti mi ritrovo a pensarla, mi ritrovo a parlarne e sempre mi viene il groppo in gola...e allora perchè? perchè? perchè l'amore finisce?

ma che cazzo ne so?

mi sono nascosto dietro all'amore forse perchè è la cosa davanti alla quale nessuno avrebbe mai potuto dire niente, e così è, almeno l'ho pensato, ci ho creduto a tal punto da fare quello che ho fatto. ma ieri proprio mentre mi facevo la doccia pensavo che i mattoni si stanno ammucchiando e il cemento regge, la mia casa cresce e regge, regge il pensiero, regge lo sforzo, lo sguardo ho sempre cercato di tenerlo alto tranne davanti al male che ho fatto, davanti a quello potevo solo abbassare lo sguardo e oggi credo che avrei dovuto aver più rispetto, avrei dovuto...ma come facevo, la mia casa era senza mattoni e io mi arrampicavo su specchi in cui mi riflettevo sempre e solo io. ieri credo d'aver capito che un modo esatto per dire addio non esiste, ma esiste il rispetto esiste il ricordo di una vita passata insieme, rimangono notti e giorni passati insieme, rimane tutto. mi è rimasto tutto.
oggi la vedo come un chiodo, un punto fermo a cui credo non potrò mai rinunciare, metà di me, quelle parole che mi strappano sempre lacrime, le più belle lacrime, quelle che sanno di fortuna, la fortuna d'averla incontrata.

credo fosse finito l'amore, credo quello, ma mi è rimasto il più bello, mi è rimasta la stima, l'onestà, la sincerità, la verità senza parole...quella che non ha bisogno di spiegazioni. mi è rimasta la stima per una persona che ho amato per dodici anni. oggi forse l'amo più di prima, la rispetto più di prima, penso a lei più di prima...lontani, separati e lontani.

capisco il male che le ho fatto, capisco tutto a distanza di due anni, rispetto il suo male, la sua rabbia, e la sua perdita di stima nei miei confronti. rispetto tutto. E' giusto così. prendo tutto.

un giorno si ripartirà, ne sono sicuro, magari ognuno per la sua strada, magari lontani ma sono sicuro che dentro me non la perderò mai, mai e poi mai. se vorrà credere alle mie scuse mi riabbraccerà anche solo per un secondo, altrimenti continuerà ad odiarmi. dentro me non è cambiato niente. o forse è cambiato tutto. di schiaffi ne ho presi, di schiaffi forse dovevo prenderne per capire che non sta tutto dove pensavo. per capire che l'amore ha mille case, mille vestiti, mille sorrisi e mille lacrime.

qualcosa in questo gran casino forse l'ho capito.

quando rimani in mutande, quando hai fame, quando hai sonno, quando pulisci le scale, quando devi rinunciare a tutto, quando ti si buca la bici, quando lavi le magliette a mano, quando paghi le bollette, quando il letto è per metà fatto, quando il seggiolino in macchina al tuo fianco è impolverato, quando cerchi una spalla su cui piangere, quando il singhiozzo non ti fa prender respiro, quando ti svegli con un sorriso, quando tuo figlio ti abbraccia forte, quando leggi un bel libro e avresti voglia di raccontarlo, quando raccogli i pomodori nell'orto e vorresti farli sentire a qualcuno, quando ci sarebbero mille quando...ti accorgi di chi è stato davvero importante per te.

te ne accorgi perchè è la prima persona che ti appare nei pensieri, è la prima a cui raccontare i tuoi "sai che..".

sotto la doccia mi sono accorto di questo perchè di alcune persone mi rimane solo il disgusto...mi sono accorto di aver perso i miei "sai che..", mi sono accorto di visualizzare solo un corpo nero che cammina a testa bassa, un ombra senza sorrisi. visualizzo un ombra e sento il male.

17 luglio 2007

alzo la pallina e batto. l'importante è tenere i piedi ben fermi a terra e che la pallina ricada esattamente a trenta centimentri dalla mia testa. cerco di star calmo e ingoio l'ennesimo boccone, respiro lento, recupero le forze e cerco di non strafare ma è più forte di me, una pallina devo lanciarla sempre fuori, non fuori dal campo ma fuori, fuori dalla recinzione, in strada, colpendola con tutta la forza che ho in corpo. sorrido e urlo quando la palla sta dentro quelle quattro righe bianche. sono davvero felice quando quello che vorrei è proprio quello che accade. felice davvero.

bevo e me la rido, i piedi di mia mamma stanno oggi sul divano a riposare e un po' mi riposo anche io, i pomodori diventano rossi e ogni giorno se ne aggiunge uno nuovo.

non mi rimane niente di lei, nemmeno un sorriso. niente. nemmeno un bel ricordo, perchè di lei non riconosco niente, è come essersi svegliati a accorgersi di aver amato un'altra persona. finito l'amore non mi rimane niente, ne la stima, ne il rispetto, niente.

persone così non ne avevo mai incontrate. è stato tutto nuovo per me. gli guardi bassi che mi schivano mi fanno schifo, le persone senza palle mi fanno schifo. le persone che scappano mi fanno schifo. le persone che non sanno assumersi nessuna responsabilità mi fanno schifo.

una domanda sempre e comunque mi sveglia la notte...
"ma come cazzo ho fatto"

la pallina ricade lenta, il mio braccio si inarca oltre la mia spalla, carico il colpo e batto.

ACE

16 luglio 2007

lui ha le maniche tagliate e un sorriso grande per ognuno su quel cazzo di palco non c'è differenza scrivo di seguito perchè sono emozioni da bere senza virgole ne punti io le ho bevute così così così così senza pensare ma solo ascoltare. e metto il primo punto perchè girandomi ho visto lei che ha i capelli schiacciati sulla fronte lei che a quindici anni ho lasciato dicendo dicendo dicendo niente l'ho mollata e basta sono sparito. e qui metto il secondo punto perchè qui mi sono vergognato anche oggi a scriverlo anche solo a ripensarlo dopo quasi vent'anni me ne vergogno ancora vergogna vergogna vergogna. e qui metto il terzo punto perchè non la vedevo da credo dieci anni sapevo che conviveva sapevo qualcosa qualcosa che sapeva di amore vero qualcosa di bello. quarto punto per dire che mi avvicino mentre alle mie spalle continua il concerto mentre alla mia sinistra giulio dorme arrotolato nel passeggino sono le due di notte e mi avvicino l'abbraccio e le chiedo:

"come va?".
"il mio raqazzo se n'è andato di casa oggi"


allora ho una calamita per le persone con dei problemi frugo nella borsa e le porgo il mio biglietto da visita.

"entra anche tu nel Club!! (vedi post del 6 Luglio), la prima donna dopo la segretaria"

portatore di sorrisi

mio nonno diceva sempre che...
...ma che cazzo scrivo.

queste sono solo parole, le sue non lo erano.

il suo fischio è ancora nel mio orecchio, nell'atrio dell'ospedale posiziono la lingua sul palato e comincio a fischiare. mi metto in tasca un sorriso e seguo le indicazioni, destra, sinistra, ascensore, secondo piano, stanza 14 e via di briscola.

"les ca' stroz"
"mamma questa volta ho vinto io"
"si mi sa di si"
"ma la unziker (come cazzo si scrive) hai visto che esce con un'altro?"
"mamma ma che me frega della unziker...o come cazzo si chiama"
"ma c'la to amiga...come si chiama...la F...., che fin ala fat?"
"barabadan, l'è sparida, la va in moto con Capirossi"
"ah beh, bela amiga"
"se se bela amiga dal caz, set sat degh mama?, c'la vaga a kagher le e Capirossi"

...esco e faccio la strada al contrario, tocco i pulsanti dell'ascesore, mi faccio un giro in più, vado al terzo piano poi scendo nei sotterranaei, ed infine esco. la lingua non mi si stacca più dal palato, domenica sera e nelle mie braghe che mi cascano fischio nel parcheggio deserto dell'ospedale, fischio fortissimo e mi gratto le palle. alla faccia della sfiga.

vaffanculo a tutto. io fischio.
nonno, io fischio,
fischio più forte all'orecchio di giulio come facevi tu al mio orecchio quando mi venivi a prendere a scuola. nonno sai che venerdi sono andato all'ospedale con Giulio e all'ingresso mi ha chiesto di te? Ti ha visto tre volte e mi ha chiesto di te. del nonno LEO, si di te.
"papà, ma dov'è il nonno Leo?" (vedi post del 03 ottobre 2005)
"Giulio il nonno Leo non c'è più, è in cielo, così dicono, in alto"
"Papà è in mezzo alle nuvole?"
"Boh? giulio la verità è che il nonno è morto e non c'è più, se sia in cielo non lo so, tutti dicono così ma non so se è vero, di vero c'è che non c'è più, ma tu ti sei ricordato di lui e forse da qualche parte è ancora! forse nei nostri sogni, forse oggi è nella tua testa"
"il nonno fischiava sempre"

"minchia giulio mi scappa da piangere ma è meglio se fischio,
fammi fischiare che è meglio e a proposito, devi imparare assolutamente a fischiare..."
"fiuuuu, fiuuu, non ci riesco, papà non ci riesco"
"verrà un giorno, intanto arrotola la lingua e soffia"

11 luglio 2007

eco

sfoglio una rivista e penso.
penso al tradimento mentre lavoro penso a questo. penso sempre a questo. penso incrociando gli occhi, sfocando le lettere. dormendo, cagando, pisciando facendo da mangiare, giocando a tennis, fermo al semaforo, mentre mi masturbo, mentre guardo la tv, mentre giro in bici, mentre gioco con mio figlio, mentre parlo di lavoro, mentre aspetto in fila in banca, mentre sbuccio le patate, mentre vuoto il patume, mentre taglio l'erba, mentre vuoto l'acqua bollente nella tazza del the, mentre gioco con il cane...insomma ci penso.
penso al tradimento, alla perdita di stima e di rispetto. ho perso tutto questo.
io ho tradito e ho perso. perso tutto. ho amato due volte in 34 anni e ho sempre perso.

la seconda volta ho amato in modo viscerale, ho amato nel corpo di un 30enne, ho amato con il cuore di un 15enne e ho perso, ho perso tutto. sapevo di dover perdere tutto per poter amare del tutto, ho perso tutto e non mi è rimasto niente.

la prima volta ho amato nel corpo di un 20enne con il cuore di un 15enne. ho amato per 12 anni, ho costruito la mia casa sull'albero, un figlio e quattro mura ma ho abbattuto tutto. una costante rimane oggi che ci ripenso mentre sfoglio questa rivista.
rimane un cuore da 15enne che ama.
rimane che ho sempre perso tutto anche invertendo le storie.

il primo amore perso l'ho tradito per il secondo, il secondo l'ho perso tradito nell'anima, nell'orgoglio, nel rispetto e nella stima, insomma mi è tornato tutto nei denti, con gli interessi da pagare per il resto della mia vita

sapevo che avrei dovuto perdere tutto. per amore ho tradito, per amore ho deciso di perdere tutto, per amore, sempre per amore, solo per amore ho detto di essermi innamorato di un'altra persona alla persona che ho amato per 12 anni, sempre e solo per amore ho preso le mie cose e le mie offese, per amore ho perso il mio primo amore, la persona più sincera, più onesta e più rispettosa che abbia mai incontrato. l'ho persa per sempre, la mamma di mio figlio. persa per sempre. starò per sempre vicina a lei nel modo più triste che possa esistere...quello buracratico...del resto a lei non interessa più, ho provato in mille modi a salvare qualcosa ma niente è più recuperabile, nemmeno il saluto. nemmeno quello. mi prendo le mie colpe che sono quelle di essermi innamorato di un'altra persona. talmente tanto da rovesciare tutto e con le lacrime agli occhi distruggere tutto. mi è rimasto Giulio, l'unica gioia della mia vita, per amore ho sacrificato un amore. giulio sarà sempre il mio primo pensiero. lo è stato sempre dal momento in cui si era deciso di concepirlo. a lui non ho mai mancato di rispetto...a lui mai, la mamma l'ho tradita. per amore l'ho tradita, per un sentimento grande a cui non si può e non si riesce a dir di no. e allora che fare? come reagire quando per amore si rinuncia all'amore per poi ritrovarsi a soffrire sempre e comunque?.

il risultato è sempre quello.

credo di aver avuto rispetto per il dolore del mio primo amore togliendo la mia presenza anche se avrei voluto esserci almeno in un angolo, rispetto nel metterci la faccia, nel prendermi tutte le mie responsablità. posso dire oggi di non essere mai stato rispettato dal secondo amore...in niente. il secondo amore se n'è andato nel silenzio, mi ha lasciato le mani quando ero sul bordo del burrone e questo è quello che rimane. il vomito e il disgusto. il vomito e il disgusto per una persona che non ha mai avuto il coraggio di alzare lo sguardo per guardarmi negli occhi.

a me è rimasto quello, parole che mi hanno bucato l'anima,
"non mettere sempre in mezzo tuo figlio"
ho sofferto troppo per una separazione, troppo, per chi non sa cosa vuol dire amare.

posso solo urlare la mia rabbia e ascoltarne l'eco mentre cado.

10 luglio 2007

sen sei


...è noioso. così dicevano la maggior parte delle persone e io che me ne stavo sdraiato a terra spegnevo le luci e alzavo il volume. A me bastava stare in mia compagnia, non dimenticherò mai quella sera steso a terra braccia aperte sul pavimento di casa dei miei genitori. mi bastava poco, niente di noioso nell'ascoltarsi respirare, nell'ascoltare una canzone senza vento. niente di noioso nello zappare, niente di noioso nello scalare una montagna in bici, nello stare chiuso in macchina sotto il sole con il riscaldamento acceso e aspettare che caschi la prima goccia di sudore. niente di noioso nel fissare un galleggiante luminoso nel buio. niente.

così mi defilo e cerco di esser noioso, nella mia noia trovo le risposte alle mie angosce. accavallo le gambe, accendo una sigaretta e seguo le correnti, mi guardo i piedi e penso, cerco di bastarmi, cerco di riempirmi. siamo in tanti ad ascoltarci, e allora perchè non posso neanche io? perchè io non posso stare nella mia noia e trasformarla in un bicchiere che si riempie man mano.

la pizzica mi risveglia, un passo avanti e uno indietro, disegno un cerchio a terra e tutto passa con un doppio passo, la taranta mi oltrepassa le viscere e la noia prende altre forme...altre movenze, è come entrare in campo dopo il riscaldamento, tocca a me. si sen sei gli spacco il culo. certo sen sei, però per favore puoi toglierti quel pizzetto?, mi fai ridere...e poi basta cera, io voglio spalmare crema doposole e invece mi tocca massaggiarmi il collo sulla scrivania con la fronte appoggiata alla tastiera del computer mi devo automassaggiare.

certo manca, manca tutto, ma una pennellata ad una ringhiera mi rischiara la mente, in mutande ridipingo la ringhiera e mi curo...stendo il colore in modo da non lasciare il segno, prima in verticale poi in orizzontale e aspetto. torna tutto bianco. io mi curo così, sistemando, colorando, liberando la mente, tra un pennellata e l'altra sento la torta cuocersi, sento il profumo uscire dal forno e sto meglio. metto la cera e tolgo la cera....si sen sei.

preparo la cena e mangio la cena...si sen sei. si sen sei.

per me bollito misto,
per te un involtino plimavela!

06 luglio 2007

si raccolgono adesioni.


per chi è stato lasciato, per chi si è appena separato, per chi piange la notte e il giorno anche senza sbucciare la cipolla, per chi è stato tradito, per chi si è visto scippare la ragazza da un centauro, per chi è rimasto solo, per chi si è sentito dire ti amo per poi esser lasciato, per chi ha creduto di avere una ragazza sensibile e sincera si organizzano tigellate, corsi di autostima, corsi di taglio e cucito, di cucina. partite a carte, briscole e pinacoli, corsi di teatro, yoga. sedute spiritiche per richiamare fidanzati defunti, corsi di wodoo e magia nera. si organizzano cubalibre party, mohito party, corsi di pittura, giornate sui monti in bicicletta, passeggiate in campagna, tuffi in piscina e in fiume, gite fuori porta, pic nic, chiacchiere su panchine o teli da mare.

per chi ama la musica si offrono riduzioni per concerti, per chi ama lo sport corsi di tennis, di squash, di calcetto saponato o di boxe.

per chi ama e basta si offrono ragazze disponibili ad incontri al buio.
no scherzo.
al buio non si vedrebbero...

(mamma mia che caduta di stile)

05 luglio 2007

macigno

mi fido poco.
quello che posso è quello che ho.
niente e nessuno può per me
niente e nessuno...quando le scale si devono lavare,
quando i condomini vengono a reclamare,

sono o non sono il capo condominio!!

e allora niente e nessuno può rispondere per me,
niente e nessuno, solo io.
solo io faccio la pappa a mio figlio,
solo io sono il suo papà...è forse quello il punto.

ho dovuto leggere anche "non mettere sempre in mezzo tuo figlio".
e cosa dovrei fare? eliminarlo? c'è! ed è la cosa più bella che ho, solo di lui mi fido. solo di lui. solo lui proteggerò fino alla morte.

parole che pesan come macigni. "non mettere in mezzo tuo figlio", d'istinto mi verrebbe da prendere quei macigni e fracassarle il cranio, ma non posso. non ne vale la pena. arriverà il giorno. lo so che arriverà...fosse anche tra molti anni. io sarò li ad aspettare. io non dimentico...purtroppo il male subito non lo dimentico. si, io nn lo dimentico, e non perchè ricordo solo quello che voglio ma perchè il male ti lascia dei segni, soprattutto il male che ti mettono addosso altri, il rispetto che ti tolgono, l'anima che ti succhiano. quello non lo dimentico...il bene invece lo cancello perchè fa ancora più male.

è proprio quello uno dei tanti punti che prendono forma in questi giorni...questo è l'ennesimo punto.
non ha mai capito e mai capirà che un figlio merita rispetto, merita attenzioni, merita tutto...ma il figlio non era suo. la triste attenuante...l'unica.

tutto quello che ho ottenuto me lo sono sempre andato a prendere, tutto quello che ho fatto me lo sono fatto con le mie mani e niente e nessuno mi ha aiutato. nessuno piatto caldo la sera, nessuna spremuta la mattina, niente.
il gatto miagola se non gli do da mangiare.

i parassiti non conoscono il sacrificio,
perchè sanno sudare solo nel godere.

la vita l'hanno letta sui libri, la vivono sui palcoscenici.
spente le luci si piangono addosso.

l'amore va e viene per alcuni,
nessuno discute il proprietario dell'amore.
ma il rispetto merita rispetto..

..perchè oggi io non mi fido più di nessuno,
regalo parole, abbracci vuoti e sorrisi spenti,
quando mi si stringe il cuore sento il terrore.

il terrore.

maledetta!!!!

04 luglio 2007


dai papà che l'acqua non è fredda.
certo giulio...certo.
dai papà buttati...
certo giulio...certo.
papà cosa aspetti?
certo giulio...certo. adesso mi butto.



....


...dai papà!!!!


minchia che freddo.

bravo papà!

e adesso....tocca a .....
bravo giulio!

tu fai sempre prima...tu hai molte meno balle del papà!!

03 luglio 2007


veleggio senza vento mi fermo in mezzo al mare e aspetto la calma, quella che il ragionamento chiama distacco, quella che l'istinto chiama sopravvivenza...e allora mi riposo, no anzi, mi ascolto e mi accontento, mi gestisco e mi riempio. bevo le mie lacrime, attendo ricrescere i miei capelli, mi siedo e aspetto che i nodi vengano al pettine mentre sul fuoco la pasta si cuoce. mi piace al dente, fremo e scolo, condisco e mangio. vivo.

la bionda è in una tunica bianca ornata di pizzi e merletti, bionda tinta e truccata nel buio sembra marilyn monroe in pensione, quel dopo che nessuno ha mai potuto vedere, lo sfascio, seduta su una sedia con lo sguardo perso fa la guardia alla sua bancarella di giochi usati. si marilyn vende giochi usati al mercatino, ceste di sorprese Kinder, ceste di omini playmobil, e poi ragni di gomma, pistole, trapani che non funzionano e macchinine senza ruote.

Giulio scava, scava nelle ceste, si siede nell'erba, vuole il cesto che sta proprio sotto la bancarella, proprio quello. io guardo un telefono usato, di quelli anni 50...marilyn mi guarda, si sporge, sorseggia la sua Coca Cola light e mi rutta in faccia con una naturalezza che quasi non me ne accorgo se non fosse che Giulio mi dice "papà ma ti ha ruttato in faccia".

silenzio

silenzio

silenzio

"scusa ma mi viene su quello che ho mangiato questa mattina...e comunque il telefono è originale, funzionante, te lo lascio per 150 euro"

Eh?? 150 euro??

Giulio seleziona accuratamente 6 oggetti, 2 dinosauri, un soldatino da far divorare, un pirata con la benda nell'occhio, una mosca e un ragno.
pago un euro di tutto, e ce ne andiamo.

poco dopo, poco più avanti, fermo con giulio tra le braccia, osservo marilyn da lontano, barcolla tra le bancarelle in quella tunica bianca si trascina mentre sorseggia l'ennesima Coca Light...

...ora almeno so che non è morta.

quasi