15 ottobre 2007

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fine.

04 ottobre 2007

http://www.youtube.com/watch?v=y8dQP5srrGk

le mie dita sfiorano quel tavolo nero opaco e disegno i miei soliti omini che solo io in controluce posso vedere. oggi non ho la forza di ribattere, dentro ho un mare mosso, un cuore in burrasca...oggi ascolto e disegno. mentre mi parla disegno un omino che spunta dal bordo del tavolo e saluta, lei di fronte a me mi sbircia, non so cosa possano pensare di me, prima il naso poi gli occhi poi le orecchie i capelli e infine le manine che salutano. su quei tavoli opachi basta avere le mani unte e vengono dei disegni perfetti, basta bagnarsi la punta delle dita...no, anzi no, bagnare le dita non funziona perche poi il disegno sparisce, bisogna avere le dita unte e allora mi tocco la fronte come pucciare il pennello nel colore e disegno. oggi la seduta è stranamente tranquilla ma un motivo c'è...il motivo è che io sto disegnando e non parlo, non ribatto. oggi sto zitto, tranne quando...vabbè, dai, sto zitto anche oggi. La guardo e penso che anche oggi è senza reggiseno e mi piace, mi piace tantissimo ma disegno e di tanto in tanto conto le mattonelle che compongono il pavimento della stanza...calcolando anche quelle che spariscono sotto i mobili sono 169. 13x13=169...si, giusto, e calcolando ancora che le mattonelle sono dei 30x30 il lato della stanza è di 4m e 80cm...minchia è grande questa stanza!

penso quello mentre mi parlano...oggi non ce la faccio, ci sono giorni in cui scelgo di sopravvivere. penso ad una cosa...penso a pollicino che lasciò alle sue spalle briciole di pane, o sassolini...chi si ricorda, penso che bisognerebbe scrivere dei bei libri per bambini. penso che l'uso della parola possa essere il principio...l'inizio della storia.

le parole fanno male e allora impariamo insieme ad usarle, giochiamo con queste parole a farci del male e a farci ridere. facciamo che sia la parola la storia e non la storia fatta di parole. regaliamo gloria a questa parola, la storia verrà da se.

mi ritrovo all'una di notte a ballare in un parcheggio "boa sorte".
a leggere sul telefono un messaggio che mi ha riempito il cuore.

grazie Max

02 ottobre 2007

e come fai a dire "stammi bene".

perchè devo leggere certe cose. perchè?
ma chi se ne frega di starti bene, bene ci starò quando sarà tempo di starci, ma di sicuro non per te, i tuoi quadri tienili per te, non mi interessa quello che hai da dirmi e tantomeno quello hai da darmi.

credo arrivi per tutti il giorno in cui si cade dal ramo, il giorno in cui straripa il fiume e si riequilibra il tutto. l'albero riaddrizza i suoi rami e il fiume torna a scorrere...un po' del mio male prendilo anche te, te lo meriti. così da bilanciare le sofferenze...e scusa cosa avrei dovuto fare? stenderti il tappeto rosso e comprarti i preservativi per scopare con il tuo ragazzo? cosa avrei dovuto fare? cosa avrei dovuto dire? l'educazione la lascio a te, le buone maniere anche. chemmefrega delle tue lacrime...chemmefrega! oggi non me ne frega più un cazzo di quello che puoi o non puoi pensare...fai come vuoi. Io penso a me, e se star meglio vuol dire offenderti ti offendo, se star meglio vuol dire questo, questo sarà....

addio

01 ottobre 2007



io vado dritto per la mia strada, indipendentista salto su ogni pallone e vinco ogni contrasto, divoro sorrisi e abbracci in mezzo ad un campo rettangolare e verde. sul dischetto vado con la palla in mano senza paura e calcio ...palla da una parte e portiere dall'altra. la responsabilità non mi pesa perchè altrimenti potrei stare a casa.
sono li per quello e quello faccio.

al braccio la mia fascia di stoffa.

ti prego fatina!

porta via quella maledetta voce...o mia fatina toglimi da davanti quella faccia di culo, toglimi dal sonno gli incubi e dai sogni i desideri che ho frullato nello stomaco per anni. toglimi tutto, il ricordo la memoria la voglia e il desiderio...ti prego fatina! lasciami solo la bicicletta e una strada in cui poter correre, il coraggio di tornare ad amare.

lasciami l'intuito per distinguere il vero dal falso,
lasciami l'istinto
lasciami il cuore.

almeno quello!

ieri l'aria fredda sul petto mi ha ridato un pezzo che avevo perso.
un po' per volta sto tornando ad assoporare le mie gioie.
mi porto dentro un buco, un buco che mi hanno fatto.

maledetta egoista del cazzo te ne andrai prima o poi, mi hai fatto conoscere un mondo che non conoscevo, mai prima d'ora pensavo esistessero persone come te e invece quasi quasi ti devo dire grazie per avermelo fatto conoscere.
il mondo degli egocentrici non lo conoscevo.

beh fatina fai una cosa, prenditi anche quello.
l'egocentrismo.

io non voglio vivere con la paura di incontrare un'altra persona così.

28 settembre 2007

ciao

26 settembre 2007

25 settembre 2007

prima e dopo


come Sherlock Holmes a girare tra i campi con una foglia in mano. L'indicazione diceva "giù dal ponte sulla sinistra c'è un albero alto più o meno 5 metri, quello è quello che ti serve, quella è la foglia che mangia il tuo bruco". Rallento e mi guardo attorno, mi sembra quella e invece no, quello è un noce, un po' più in la trovo quella giusta così metto le quattro frecce e vado, in mezzo ai campi a cercarla con due foglie in mano per fare il confronto e finalmente la trovo. Stacco una frasca e la porto a casa.

"tutto bene papà?"
"Si tato ho trovato la piantina per il nostro bruco"

Tra quattro giorno formerà il suo bozzolo e starà li per cinque mesi fino ad uscirne farfalla....
aspetteremo cinque mesi, ci dimenticheremo quasi di avere un bozzolo in casa fino a quando non la vedremo volare.
Io non mi dimentico Giulio,
io non mi dimentico.
le cose belle non si dimenticano mai,
mi prenderò cura di lei.
l'importante è che abbia un buon ramo a cui aggrapparsi.
il suo cuore batterà tutt'inverno.





"quella farfalla si è appoggiata sulla maniglia della tua macchina ieri sera...stamattina l'ho trovata nel parcheggio bagnata."




"Giulio guarda... diventerà così"
"dai papà prendiamolo. prendiamo il bruco"
"dai prendiamolo, ci sto"

dobbiamo volergli bene.
aggiungiamolo ai pesci,
alla tartaruga da terra,
agli uccellini,
e al micio.

mancava solo il bruco.