28 febbraio 2007

hai fatto bene ad uscire un po'. scusa se in questo periodo non ti sono stato vicino come avrei voluto.
non mollare tinbo.


davide

26 febbraio 2007

un abbraccio mentre sto chiudendo gli occhi dal sonno, una caviglia gonfia che fa male, io e lui questo è l'importante, io e lui. per sempre.

mi guarda e dice poche parole...
....papà sono felice che sei qui con me. ti voglio bene.


il regalo più bello nel momento peggiore.

21 febbraio 2007


un ombrello come bastone, una borsina come compagna
sdraiato sul letto accovacciato rivolto verso il muro fingo di dormire. E' mattino presto e tua madre entra nella stanza insieme ai raggi del sole ridotti a puntini sulla parete dai buchi delle tapparelle. ti svegli, guardi tua madre, lei mi guarda io chiudo gli occhi. "perchè non l'hai ancora lasciato, cosa ci fa ancora qui?, non lo voglio più vedere insieme a te"..."si mamma hai ragione, lo so lo so, adesso lo mollo".


così sia

i sogni non mentono

16 febbraio 2007

15 febbraio 2007

cioè che poi mi ripeto...che casso me ne frega a me zio cane.!!
però poi porca troia me la ritrovo tra i maroni e mi verebbe voglia di sfetlarla in due e metterla nel panino e mangiarla. brutta mennetta ti picchierei dove so io. con la canotta sporca di sugo, tutto sbabbiato e con il sudore che cola dal collo e le ascelle che puzzaano. io che non sudo non sparei come casso fare dio d'un dio!!!

mia mamma dice che quando impasti fino a che non ti suda il culo non puoi smettere di menarla...la pasta diventa morbida, liscia come il culo di un bimbo!

alora faccio così...impasto le crezsentine e quando mi suda il culo la riempio di botte. così rido un po' anche io.

bròta tròia
nimèla vaca!!

glogle glogle

...se ti senti una koakla finise che poi l'amazzi.
subisi subisi alla fine scoppi e l'amazzi.

io l'amazzo

14 febbraio 2007

seguo i miei passi, altri non ne ho da seguire. ho sempre seguito solo i miei di passi. oggi seguo scie, profumi, ascolto, scrivo e disegno nelle sale d'aspetto, nei parchi, nei bar, nei ristoranti. e' l'unica cosa che mi da piacere, l'unica cosa che mi fa star bene, l'unica cosa che cerco, l'unica cosa che non vuole niente in cambio.

mi piace guardare le mie scarpe, vederle sole in camera, immobili come l'ultima volta che me le sono tolte, sono quasi tutte nella stessa posizione, mi tolgo le scarpe sempre allo stesso modo.

che cazzo centra non lo so. so che vedo anche quello, so che anche quello è finito su un foglio insieme a mille sguardi altrui.

il mondo chiuso in un pugno, lo tengo, lo tengo e cerco di non lasciarlo. rido. provo a ridere di me per vedere se una soluzione a tutto questo male c'è. l'ironia sta li....

nel disegnare sorrisi piangendo. nel ridere delle mie lacrime, nel ballare celentano con la morte nel cuore. nell'uscire con le mie scarpe.
Vou dizendo
Certas coisas
Vou sabendo
Certas outras
São verdades
Amizades
Aventuras
Quem alcança
Mora longe
Da mudança
Do seu nome
Alegria
Vã tristeza
Fantasia
Incerteza
São verdades
São procuras
Amizades
Aventuras
Quem avança
Guarda o amor
Guarda a esperança
Sem favor
Ainda
Ainda
Ainda
Ainda
che cazzo dovrei dire.
che cazzo dovrei fare.
forse niente.
il male che sento è troppo, troppo, troppo.

tornerà anche il mio tempo
i miei sorrisi
le mie battute
e tutto tornerà a girare.

se solo non dovessi vedere ogni giorno
sentire ogni giorno
sapere quel che so.

un minestrone a mezzanotte
un disegno sul legno
e il colore sul palmo.

ho perso tante cose e tante le sto perdendo ancora,
per questo sento forte,
per questo non dormo la notte,
per questo mi tremano le mani,

ho il cuore che mi esplode
io so amare
io lo so come si fa.

ma non è mai abbastanza
non lo è mai stato
perchè c'è sempre un sorriso più grande

io faccio il mio
con le mie mani
con i miei occhi
con tutto quello che mi rimane

13 febbraio 2007

giulietto dammi la manina...chiudi gli occhi e dammi una manina!
ecco una freccia
giulietto dammi la manina...chiudi gli occhi e dammi una manina!
ecco un'altra freccia
giulietto dammi la manina...chiudi gli occhi e dammi una manina!
ecco l'ultima freccia
giulietto dammi la manina...chiudi gli occhi e dammi una manina!
ecco l'arco.

adesso sei Robin Hood.

adesso ruba ai ricchi per dare ai poveri. e invece non è così, è solo un'arco, sono solo tre frecce e un sorriso grande come una dentiera. i poveri li vedo solo io, i ricchi li vedo solo io, i buoni e i cattivi li vedo solo io. io che vivo tra i grandi. Robin Hood non esiste perchè ci sono solo i brutti che se fanno una smorfia fanno anche ridere.Il mondo è più bello di quello che si pensa. Giulietto sei felice? Si papà.

questo mi basta, che sia Robin o no, che impari o no a tirare frecce ai cattivi. L'importante è che mi dica se sono cattivo, l'importante è che mi dica se sono brutto, importante che mi chieda dove sono quando non sono con lui. importante è che cresca in un campo di verità, la povertà o la stanchezza non esistono. l'importante è il suo sorriso, il suo bacino della buona notte, importante è che rida quando inciampa, che rida quando si fa male, che mi dica basta quando esagero. l'equilibrio è difficile, io tengo i fili suoi ma lui tiene i miei. legati per sempre.

giochiamo con le dita perchè è da li che nasce tutto, dalle dita.
corrono sul tavolo gli indici e i medi, sul bordo del piatto...ma..ma...aiuto!!! aiuto!! cado!!!!

sono caduto nelle patate!

12 febbraio 2007


dalla gommapiuma è nato uno squalo.
le petit squalon!

09 febbraio 2007


non riesco a non pensare a tutto il male che sento, a tutte le volte che la notte mi sveglio con i crampi allo stomaco...fa male, malissimo. non trovare un punto d’incontro, non ce n’è, con nessuno, nessun punto d’incontro. oggi va così. rimane questo maledetto silenzio che sto ingoiando con forza, bravo nel mio silenzio, bravo in tutto il male che sopporto, bravo nel tacere, bravo nel rispettare un abbandono. io non centro più niente con niente, sono semplicemente scaduto, passato, marcito nel mio dolore e allora ho finalmente trovato la mia discarica grazie a lei. ...mi sto trattenendo. ingoio la morte, bocconi di morte, più respiro e più muoio. tutto mi gira sotto gli occhi, tutto mi entra nelle orecchie.

ieri sono morto e oggi giro con le mosche attorno.
domani i beghi mi usciranno dalle tasche.

spero di farteli mangiare questi beghi
spero tu possa crepare nel tuo egismo.

crepa crepa crepa crepa crepa crepa crepa crepa crepa
vorrei dirtelo in faccia ma scappi così me lo ripeto allo specchio.

si tratta di resistere resistere resistere resistere resistere e abbracciare mio figlio,
pagare con la vita un errore, pagare con la vita affitti e mantenimenti, pagare con la vita l’assenza di tempo da dedicarmi. io non ho la mamma che mi prepara la pappa, io ho le mie mani, giulio ha le mie mani, solo quelle. mi rimane solo quello.

solo per giulio sorrido, per me oggi non ci riesco. piango dal niente, cerco di trattenermi ma non sempre ci riesco così mi sono ritagliato l’angolo serale del pianto a dirotto...la sera al ritorno dal lavoro in macchina piango piango e urlo più forte che posso, mi fermo per asciugarmi gli occhi perchè la sera poi fnisce che non vedo più un cazzo. poi riparto con il singhiozzo.

la mattina torna il sole fino a quando non torno a sentire quella maledetta voce. quella maledetta voce. e scrivo scrivo....allontano tutto il male scrivendo. sincero. male sincero. vero. senza giri di parole torno in terapia intensiva e scrivo della morte che mi mangia.

rimarranno solo le ossa e allora ci giocherai a shangai
così perchè a te piace giocare

e allora gioca con il mio femore e la mia tibia.

08 febbraio 2007

non ne posso più. vivo di rabbia con un coltello piantato nello stomaco.
derubato di tutto, dignità, vita, spazio, tempo, stima, forza, speranza, sogni e deisderi.

mi hanno tolto tutto

07 febbraio 2007

"ho festeggiato il mio compleanno con i miei genitori" questo un messaggio arrivato ieri sera alle 23:32
oggi pensavo, stamattina pensavo....

ma perchè io non riesco a festeggiare niente con i miei genitori?
perchè non ho bisogno di sentirli, perchè? perchè passano mesi senza sentirci?
stamattina proprio in curva tra la nebbia pensavo che forse non è tutto male, forse non c'è niente di male.
il rapporto è questo, loro si fidano, mi metto nei loro panni ora che sono genitore anche io, li vedo con altri occhi ora che anche io ho un figlio a cui pensare e nel rettilineo ho capito che tutto questo silenzio è fiducia. Ho sempre voluto fare tutto da solo, non ho mai chiesto niente, quello che mi è stato dato non l'ho mai chiesto e il più delle volte l'ho rifiutato. Ho accettato solo soldi ultimamente perchè stavo raschiando il fondo. il resto è silenzio e un letto da fare.

Ieri mi è stato chiesto da chi dovrebbe darmi risposte: "tutto bene con i suoi genitori?"
la risposta è sempre quella "come sempre, il rapporto è questo, poche parole e grandi mani da guardare, una mamma chiusa in casa a fare il ragù e un padre da trattare come un oggetto d'antiquariato, silenzi assenze mancanze e risposte trovate nei fogli, specchi in cui guardarsi per farsi compagnia.

Ieri mi è stato chiesto da chi dovrebbe darmi risposte: "tutto bene Giulio?"
la risposta è sempre quella "è la mia unica luce, senza di lui lo specchio oggi non avrebbe il suo riflesso"
chi dovrebbe darmi risposte fissa sempre me, i suoi occhi fissano sempre me, seduti siamo in tre, io apposta ogni volta cambio sedia, cerco di uscire dalla sua vista, dalla sua seduta, guardo l'orientamento della sua sedia e scelgo di conseguenza la mia...le ultime due volte ho scelto quella fuori dal suo campo visivo, eppure lui si siede e si orienta verso di me.
guarda me...e io cosa devo farci se guarda me? eppure anche ieri non ho iniziato nessun discorso, ho ceduto la parola, ho ascoltato...e perchè cazzo i suoi occhi fissavano sempre me? perchè? perchè parla sempre rivolto a me.
L'ho accusato più volte, lui mi ha chiesto scusa, dovrebbe mediare e invece mi guarda, mi guardano, parla sempre a me forse perchè dei tre sono l'unico che quando parla sfonda porte, entra dalle finestre, forse per quello.

Ieri mi è stato detto da chi dovrebbe darmi risposte: "dobbiamo trovare una soluzione a tutta questa sofferenza"
la risposta è sempre quella: "il tempo"

intanto scrivo e dipingo questa vita,
perchè questa è la più bella che ho,
questo è l'unico modo che ho di vivere,

sfondare porte e finestre
amare è l'unica cosa che so fare

06 febbraio 2007

torto o ragione

credo sia meglio pensare a ciò che di bello potrebbe spuntare dal mio cilindro. devo resistere, resistere, con un pugno nello stomaco resistere e pensare che il mondo forse è più di un pupazzo con la maschera pentita da carnevale. Proprio questo è il suo periodo, carro allegorico di sto cazzo spero tu vada a finire in un fosso. Ho una rabbia inesplosa dentro che potrebbe farmi fare cazzate. e scrivo righe vergognose su chi non esiste più. desideri finiti in una discarica. mi rimane un cuore schiantato nell'asfalto. sangue che mi si secca nelle vene, una mano da stringermi, meno male che ne ho due, almeno loro si fanno compagnia.

ma come cazzo faccio io a farmi compagnia? Io che sono uno! io che se dico ti amo! lo penso davvero, io che se dico che farei qualsiasi cosa, lo faccio davvero, l'ho fatto davvero, io che se dico una cosa è quella, io che se dico crepa! lo penso davvero....come cazzo faccio, come cazzo faccio a farmi compagnia? come faccio a darmi torto o ragione? come faccio se quello che penso e dico è sempre la stessa cosa?!

Oggi non ci riesco, mi ballo dentro mentre fuori piango lacrime, come cazzo faccio a dirmi che mi voglio bene quando l'unica parola che riesco a pronunciare è "crepa". come faccio a vivere con quest'odio dentro? con la delusione al massimo posso andarci a vuotare il patume, con questa morte dentro posso al massimo farmi un sega senza venire mai. come cazzo si fa?

Dovrei fare e dire tante cose....ma già ne faccio abbastanza.

amo nonostante tutto, e questo è già tanto.

torto o ragione che senso ha in un mondo dove tutto è valido, tutto e il contrario di tutto.. vale tutto, e allora che cazzo ci sto a fare io? io che sento di stare in mezzo, in mezzo al campo, in mezzo alla mischia nei concerti, in mezzo alla strada sulla riga continua....che cazzo ci faccio io qui?

sbagliato, giusto. non esiste. esiste che ognuno a questo mondo è libero di essere e fare quello che vuole e che gli pare.

un ti amo detto con il cuore in mano
da domani potrebbe essere solo un ricordo,

e invece io credo che
ti amo sia per sempre.
per sempre,
oltre il corpo,
oltre la mente,
oltre lo spazio,
oltre il torto o la ragione.
preferirei perdere la vista, l'udito e tutti sensi.
forse l'unica soluzione sarebbe andarmene, forse l'unica soluzione sarebbe che se ne andasse e invece no.
sta li, immobile, maledetta. maledetta statua pentita. con un sorriso in tasca da indossare all'uscita, da sfoderare a piacimento.

maledetta lecca culi, tu sai come si sta al mondo

nel tuo mondo di merda.

05 febbraio 2007




il vuoto che rimbomba. la paura del vuoto un po' mi riempie e un po' mi spaventa. in macchina volante alla mano canto, in casa ballo le canzoni di celentano poi di colpo crollo e mischio il colore alle lacrime. mi bruciano le mani. non riesco a trattenere l'istinto, ho aspettato tanto e ora che le mani mi bruciano disegno e dipingo senza sosta.

faccio fatica ad uscire, la calamita è tornata. vedo attorno a me tutto sfumarsi, colori ovunque spandere, vene del legno assorbire.

ho aspettato seduto di fronte a lui che si seccasse, secondi a passare, secondo dopo secondo il colore si fa più opaco, ho vegliato il suo seccarsi poi l'ho portato con me la sera, in macchina seduto di fianco a me, è una strana sensazione non riuscire a separarsi da ciò che si ama, e allora l'ho portato a cena con me.

stamattina sono stati i primi occhi che ho cercato. oggi ha un giorno. il primo mattino

02 febbraio 2007


papà sei cattivo, il papà è brutto.
non me l'ero mai sentito dire in tre anni, eppure capita, capita anche quando non vorrei,
capita di sentirmelo dire quando vorrei essere con lui ma non posso, eppure è così,
vivo a rovescio, pensando che in una vita normale capita a tutti i genitori di sentirsi dire "papà sei cattivo"
capita a tutti i genitori di non poter esserci sempre...a me capita in giorni prestabiliti e allora sto imparando a incanalare le sofferenze, a versare le lacrime all'interno, piango dentro e mi sciacquo la cornea.

ho sempre odiato vivere in giorni prestabiliti eppure mi ci sto abituando, devo, sono obbligato. sto cercando l'aria per respirare, risposte alle mie domande, qualcuna l'ho trovata, ho trovato il mio muro del pianto, ho trovato un legno su cui disegnare, una panchina in mezzo alla campagna dove leggere, sto cercando, qualcosa lo sto trovando.

mi faccio compagnia, ma non di più. a tutto c'è un limite, anche alla compagnia, anche all'affetto da dare e prendere.

non sono un papà cattivo, potrò anche esserlo, ma ora no, forse sono brutto ma a Giulio rispondo che però sono simpatico. Mi fa piacere che mi dica che sono cattivo e che sono brutto. mi fa più piacere sentirmi dire quello più di quando mi dice "ti voglio bene". E' un piacere lontano da assaporare nel tempo. E' giusto che mi dica tutto, che non abbia paura, è giusto che urli, che si prenda le sculacciate e che un attimo dopo mi chieda scusa e poi lo rifaccia. E' giusto che dica, che parli. in quella botte di tre anni sta fermentando un bel bimbo, nato da un papà brutto.

01 febbraio 2007

il mio bimbo tra le braccia e la stanza gira, lui che mi stringe, io che lo stringo, ride lui rido io. tutto l'amore che ho in quella giravolta, e poi su e poi giù, e poi ancora ancora ancora ancora. la musica che fa vibrare i vetri di casa, chiudiamo gli occhi e gli abbracci si fanno più forti, ad occhi chiusi sono più forti. non esiste stanchezza, non esiste che mi tremino le gambe, non una volta, ne con la febbre alta, ne con la caviglia fasciata...niente mi ferma dal farlo girare.

E' tutto quello che ho, tutto quello che mi rimane. il mio assistente, il mio pizzaiolo, il mio dottore, il mio compagno di giochi, il mio disfalettiappenafatti, la mia sveglia fatta di piedi caldi in faccia, il mio chiudi cassetti, il mio chiudi shampoo, il mio disegna soli con i denti, il mio ballerino preferito, il mio carrello della spesa. tutto, tutto.

ho diviso il cuore in tante parti, uno lo uso per sopravvivere, l'altro per vivere, l'altro per disegnare e dipingere. un mio amico mi ha detto di tirarmi su, di credere in quello che ho dentro e di tirarlo fuori. credici perchè è tanto. ho mani disposte a segnarsi pur di costruire nuove strade, pur di ridarmi il sonno di un tempo.

ieri il legno ha rimesso gli occhi, dal legno è nato un'altro sguardo e oggi mi sento già un po' meglio perchè so che a casa qualcuno c'è ad aspettarmi...

ma mi manchi