28 marzo 2006

CON.CERTO

un sabato pomeriggio dopo aver giocato a calcio...quando le gambe pesanti vanno da sole, per inerzia camminavo in lungo e in largo per il centro con un dubbio nella mente. Ne prendo uno o due, uno o due, uno o due...intanto il sole calava e il sabato pomeriggio mi sapeva sempre di più di gelato e io ringiovanivo, più il sole calava e più piccolo diventavo...alle ore 19:00 ero un 15enne depresso, alle 19:10 ero un 12enne in fila con il solito dubbio, uno o due, uno o due, non chiamo nessuno, non mando messaggini con il cellulare...alla cassa dico due, sparo due biglietti e scelgo anche il posto...non troppo bello ma neanche troppo brutto. mi butto... più o meno dove vuole il cassiere, alla fine sceglie lui per me.
Alle 19:30 quando la luce fuori si fa arancione sono un bambino di dieci anni in una pizzeria d'asporto a mangiare una pizza di gomma con posate di plastica su un trespolo dorato. siamo in tre, io Abdul e Karim. Esco e mi accorgo che pochi metri più avanti inaugurano una mostra di pittura, gente gente gente, la solita gente che io vedo sempre tutta uguale, a me sembra che si guardino più che guardare a me sembra che parlino da soli più che parlarsi. La stanza è stipata di gente, sigari e cravatte, il finto povero ormai è il padrone del mondo, il trasandato ricercato è l'artista del secolo. Entro e non pago, sono un minorenne io, riconosco due tre facce...slalom veloce e poi via...esco. In tasca ho due biglietti, nello stomaco una pizza di gomma e nelle scarpe un sacco di sassolini da togliere.

Esco e prendo l'autobus.

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