sdraiato sul divano fisso la tenda e quel filo di luce che cerca di entrare, ho i crampi allo stomaco. odio il pomeriggio perchè è il momento più stanco della giornata, perchè il pomeriggio non sono mai riuscito a dormire neanche da piccolo.
mi lascio andare, provo a non pensare a quanto non mi piaccia la mia vita, provo a non pensare a quanto mi senta solo, provo a trovare le forze per andare avanti, cerco di riposare ma faccio fatica, i crampi e gli incubi non mi lasciano in pace, ci si mette anche la febbre che da 38 sale a 39. giulio vuole giocare ma io vado in bagno a vomitare, giulio mi segue e mi guarda dalla porta, mi dice "papà vado un attimo in camera, tra un po' torno"... "si si giulio stai tranquillo, il papà sta meglio".
con la nausea preparo i broccoli e la salsiccia a giulio, mi tappo il naso e cucino. apparecchio, un bicchiere, un piatto, un cucchiaio e ripenso a quando ero piccolo io, a quando ero malato e la mia mamma mi faceva trovare tutto pronto, a quando il mio papà mi portava a casa topolino, penso a chissà quante volte la mia mamma ha dovuto andare oltre al suo male per starmi vicina.
ora tocca a me, sono io il papà, ci sono io, solo io e quindi vado avanti, cerco di non pensare al mal di testa, ai brividi, al vomito, ai crampi allo stomaco...e faccio. gioco con giulio, stendiamo in salotto tre panni a terra proprio sul tappeto, otto cuscini e ci tuffiamo, "che bello papà, mi piace tanto".
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