quella vocina che mi augura la buonanotte...quel porticato, quel guinzaglio e quella guancia profumata, quel sorriso che sembra più sorriso, quell'abbraccio che sa di abbraccio. io cammino nella notte...non è mai tardi per far tardi così prendo tutto, luci, riflessi, voci, suoni...il vento mi passa dalla camicia, si infila all'altezza del collo e mi arriva alla pancia. prendo tutto, brividi, parole e crepe nell'asfalto, salto macchie d'olio e cammino, cammino tanto, con la musica nelle orecchie cammino e ricordo quando anni fa seguivo i profumi delle persone e mi fermavo ad ascoltare i vecchi in piazza, un autobus su cui leggere da fermata a fermata, perdere volutamente la fermata per finire il capitolo e quell'acqua grigia che colava dal finestino...quando sto bene guardo in alto, ieri per poco non mi stampavo, lunedi in bici per poco non tamponavo, per poco, anzi per pochissimo, ho sentito un brivido scorrere lungo la schiena...ma io credo che in alto tra le nuvole stia la risposta, tra le nuvole che corrono e cambiano forma, tutto cambia tra le nuvole, tutto corre, tutto. come un leone vorrei avere il mio ramo su cui stare, guardare tutto dall'alto, quando mi assento lasciare un biglietto con su scritto, "torno subito, si, torno subito, si si si, tranquilli torno".
"cazzo non ho preso neanche un pesce in quattro ore, adesso a chi lo racconto che non ho preso niente?"
"ma a chi devo dirlo? a casa non c'è nessuno a cui dirlo....beh meglio così"
a volte è meglio così,
a volte è meglio essere un leone senza ramo.
a volte è meglio non prendere neanche un pesce.
io i pesci non li volevo, la canna era senza esca volutamente, l'albero l'ho potato volutamente per rinforzarlo, per ora il leone sta a terra, basterebbe guardare avanti e invece io guardo in alto.
guardo dal basso verso l'alto con la consapevolezza che la primavera porterà nuovi rami e l'estate mi darà una nuova casa da cui guardare tutto dall'alto.
lo so, lo so.
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