29 marzo 2007

canto a squarciagola in macchina mentre le colline spariscono una dopo l'altra...e poi i ciottoli e poi il ponte e poi la curva e poi il campanello. suono, suono, nessuna risposta, niente, nessuna risposta. altro campanello. "chi è?" "sono chicco, c'è la ...?"
"si" e la porta si apre.

faccio le scale seguendo quella tuta sporca di colore, si trascina, mi trascino, in tasca avevo un sorriso grande come una casa, la seguo e metto in tasca anche il desiderio di un sorriso ricambiato, mi tocca seguirla e tenermi tutto in tasca, sogni desideri e sorrisi, si spegne tutto. tutto.

mi guarda, la guardo, il cuore mi batte a mille sotto il maglione, cerco di sorridere ma vorrei piangere, sento già che mi si gonfiano gli occhi...chiedo "posso andare in bagno" "si vai pure". in bagno non dovevo fare niente, se non nascondere un pacco nella doccia, dentro il pacco tre libri, due cd duplicati, tante parole e un disegno. due vecchi su una panchina. appoggio il pacco e manco faccio finta di aver pisciato, esco subito e mi dico "magari mi becca, ci ho messo troppo poco" e invece manco se ne accorge che in bagno sono stato 20 secondi e ne l'acqua è uscita da un rubinetto, ne lo sciaquone si è tirato. niente. passo oltre e pregusto il niente ma vado avanti. mi guardo attorno, scopro che la casa a fianco è stata finita, già ci abitano, scopro che il frigo rimane vuoto. mi guardo attorno.

parlo io, solo io, come sempre, l'abbraccio io, come sempre, sempre solo io, la stringo e la annuso, mi mancava tanto, mi manca tanto. scendono lacrime tra parole strozzate in gola, mi sento fuori posto, fuori posto come quando squilla il suo telefonino e lei non risponde, anzi mette giù...tempo dieci secondi e arriva un messaggio. lo so era lui. lo so, lo sento. mi sento nel posto sbagliato con mille sorrisi strozzati e un cuore da grattare.

piango e scopro di avere le ghiandole vuote, mi espoldono gli occhi, le esplodono gli occhi. non volevo quello, io non volevo tutto quello. me ne vado. in ritardo me ne vado.
mi apre la porta ed esco salgo in macchina, prendo il telefono e scrivo "prima di fare la doccia togli il pacco"...nessuna risposta, solo due sms, uno per chiedermi se avevo io un album di sua mamma, l'altro per ricordarmi che dentro di lei c'è un buco e che solo lei può capire il perchè di tante lacrime.

del pacco niente...ero andato la per quello, per un abbraccio, per guardarle gli occhi. mi umilio ancora e chiedo del pacco..."si l'ho già aperto, grazie" basta, tutto li.

scopro di non avere la bacchetta magica, scopro di essere un coglione ad amare una persona che sta già con un'altro. non lo faccio apposta a sentirti ancora un po' mia. non lo faccio apposta, lo dico a me perchè è a me che faccio del male. E' chiaro mi hai allontanato per un motivo, c'è un'altro e lo so, te l'ho strappato dalle labbra io eppure nn mi basta. non mi basta quello così continuo ad umiliarmi.

non mi vuoi più, non ti servo più e io mi sento inutile. eri l'unica cosa che volevo, ti ho voluta talmente tanto da mollare tutto per poter stare con te. mi sono innamorato. questa ora sembra una colpa. non voglio le tue lacrime, voglio i tuoi sorrisi e allora stai con il tuo nuovo ragazzo. ora è tutto per lui, il tuo tempo libero, i tuoi giochi, i tuoi baci, le tue carezze. io non ci sono più, io sono spettatore del tuo nuovo amore. spettatore morente.

darò un calcio io alla sedia che ho sotto i piedi, aspetterò che la corda mi si stringa al collo fino a perdere tutto. memoria desideri voglie sogni e speranze. lo farò io. così non posso stare.

così muoio vivendo.

saperti di un'altro mi uccide.

Nessun commento:

Posta un commento