09 gennaio 2007

mi decontestualizzo
mi vedo altrove, mi sento altrove e allora mi piace accarezzarmi e sentirmi amico, mi faccio compagnia dove solo un anno fa mi facevo schifo, sono piccoli passi, piccoli fossi saltati.

mi decontestualizzo
mi spingo oltre, oltre le parole, oltre gli abbracci, sento di non aver niente da perdere, o perlomeno poco, molto poco, così parlo sapendo di essere altrove, mi vesto la mattina sapendo di essere nudo, una giacca vale l’altra così come i pantaloni le calze i capelli la barba. tutto. tutto cresce e va dove vuole.
io lo porto solo a spasso questo corpo.
lo lavo e basta.
lo guardo e lo tocco e basta.
quello che mi passa dentro esce un attimo dopo,
parlo da solo spesso
spesso sono discussioni
riflessioni,
non insulto mai nessuno.

parlo di direzioni stradali, di semafori verdi che diventano arancioni e troppo velocemente rossi, parlo di frutta e verdura, di burro e ricette culinarie,
parlo con il mio gatto e con il legno, spesso con il tavolo in cucina,
parlo con le mie unghie che vorrebbero farsi mangiare e invece sto educandole a farsi tagliare,
ah parlo con la posta, prima da aprire ogni busta chiedo sempre cosa ci sarà dentro, non parlo quasi mai con i vicini, mi scoccia, forse perchè ho sempre sempre mille borse da portare in casa e vado sempre di fretta.

mi decontestualizzo toccandomi la barba.
faccio schifo lo so ma sento meno il freddo

e poi adesso non sono qui a scrivere

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