I muratori hanno lasciato le assi di legno incustodite...a marcire sui miei fiori. Io che neanche abito più li ogni volta che passavo di li guardavo quelle assi..io che ancora in tasca ho le chiavi del garage...io che nel garage ho ancora la motosega con fare indifferente ho infilato la chiave nella serratura, ho aperto il portone del garege. C'era vento domenica e le nuvole correvano veloci, nessuno in cortile, nessuno alle finestre, solo panni stesi all'aria.
Guardo le assi, studio i passi, mani in tasca traccio il percorso nella mia mente....ho già pensato a tutto. Respiro...respiro e in un attimo sollevo la prima ascia che pesa più del previsto...mi tocca trascinarla, due metri di ascia per una spessore di cinque centimetri, larga più o meno 60 centimetri....la trascino, mi muovo all'indietro sul percorso precedentemente tracciato...arrivo in garage e in un attimo abbasso il portone. La motosega non aspetta altro che affondare i suoi denti.
Domenica pomeriggio.
Le schegge volano ovunque, sui piedi, sul pavimento, sulla mia giacca....e sego, sego, sego...faccio in mille pezzi quell'ascia.
Ripeto così la medesima cosa per le restanti 2 asce...faccio tutto a pezzi. Pulisco, aspiro, scopo e rimetto la motosega al suo posto. Tempo impiegato: 30 min. Il delitto è compiuto.
Non mi resta che dare un colore a quelle asce
ridare occhi a quel legno...ora tocca a voi....
i pennelli fremono.
Nessun commento:
Posta un commento