06 aprile 2006

impotente.
eppur domenica credevo di morire, tra le papere le mie gambe si stiravano. seduto sul bordo incrociavo lo sguardo fino a diventare cieco. mi tappavo le orecchie per non sentire gli schiamazzi. Sulla collina giocano due ragazzi a palla, tre ragazze guardano e commentano, una di loro calcia la palla mentre risponde al telefono...io la guardo, lei mi guarda. due coppie di fidanzati si abbracciano. il cane al guinzaglio porta a spasso i padroni e io non riesco a muovermi. mi manca, mi manca tutto.
E' incredibile come all'improvviso mi manchi tutto anche il fiato anche l'appetito anche la voglia di specchiarmi, anche la voglia di addormentarmi. mi sdraio a terra nell'erba fresca, l'aria gelata delle otto mi entra dalle maniche, dal collo, dalle braghe. congelo. immobile. impotente.

tienimi le mani piccolo mio, ora che il tuo papà ti pensa tienigli le mani.
accompagno le nuvole nel cielo quando i colori si fanno rosa arancio.

immobile penso, penso a due piedi strabici che si guardano, mani in tasca mi coccolo, libro in mano mi alzo e vado.
Quando penso a due piedi strabici mi coccolo sempre, quando penso a lui mi coccolo sempre, mi da forza pensare a lui.
Espiamo dice Davide, e allora i centri commerciali fungono da confessionali, da conventi dove ritirarsi a espiare le proprie colpe. Cammino e penso lontano e mi ritrovo vicino, sul percorso battuto dai passi dove non cresce più erba...mi rirovo ad inseguire un karateka che ogni due passi fa un salto mortale poi all'improvviso torna normale.

impotente
immobile

2 commenti:

giuio ha detto...

grande.

giuio ha detto...

rido...il tuo effetto.
grande